Piccolo decalogo dei buoni propositi per la Sicurezza
Per molti di noi, i primi giorni dell’Anno rappresentano una buona e stimolante occasione per fantasticare sul Nuovo Inizio, spesso caratterizzato dalla conosciutissima e citatissima lista dei buoni propositi.
Quindi, mi sono chiesta: perché non crearla anche per la nostra Associazione?… da questa riflessione fatta quasi in punta di dita nasce “il piccolo decalogo dei Buoni Propositi per la Sicurezza”.
Un decalogo un po’ diverso dal normale, proprio come un po’ speciale e un po’ diversa dal normale è la Famiglia di ACDV, che porta con sé sempre più soci, che a vario titolo ed in vari modi dedicano tempo ed attenzione a veicolare e socializzare temi cari, che vanno curati, pensati e ancor più spesso agiti.
Se c’è un augurio che desidero fare a questa grande Famiglia che per me rappresenta il Controllo del Vicinato, è quello di poter condividere un anno pieno di attività ed iniziative che portino ciascuno di noi, a conoscerci e riconoscerci l’un l’altro.
Desidero che quest’Associazione sia fatta di volti, di volti che sappiano unirsi e farsi voce, farsi atto, farsi strada percorribile, anche nelle sfide più difficili, come il contrasto alla criminalità diffusa, al degrado urbano, alla violenza intra-mura e ad ogni forma di violenza, alla solitudine, all’emarginazione e alla discriminazione. La prevenzione, chiave e stella polare di tutti gli sforzi e di tutte le nostre iniziative, può essere raggiunta soltanto prestando fede al vecchio detto che recitava “l’unione fa la forza”, comprendendo che solamente coesi, uniti, vicini e rispettosi gli uni degli altri potremo essere dei buoni vicini di casa, buoni abitanti di città che sono costruite da ognuno di noi, tutte persone diverse ma accomunate da un’unica appartenenza, quella dell’abitare, l’abitare una comunità. Buoni addetti alla sicurezza partecipata, che non può e non deve essere solo un concetto, ma semmai un modo di vivere e di viversi.
Auguro a ciascuno di noi di concretizzare nel proprio piccolo o grande habitat domestico, lavorativo, educativo e sociale, i fondamenti di questa Associazione, facendosi custode non solo del proprio, ma anche del comune, del non mio, del tuo. Custodi ed al contempo sentinelle, fari di luce, capaci di riconoscere quando sia necessario allarmarsi e, soltanto allora, saperlo fare nel modo giusto, senza eccessi. Saper segnalare ed avvisare chi ha il potere di fare qualcosa di concreto, senza porsi o porre in pericolo, senza strafare. Questo equilibrio è il vero essere attenti, saper accarezzare l’altro, senza la pretesa di risolvere totalmente una situazione critica o di andare alla luce della ribalta dei media ma guardarsi attorno, avendo consapevolezza che l’aiuto di ciascuno è una goccia di tante gocce, indispensabile ma mai esauribile in se stessa.
Ancor più utile è sapersi affidare, al nostro vicino, al conoscente, a chi si sceglie e si scopre come riferimento, nuovo o già conosciuto che sia, alle Forze dell’Ordine e a chi lavora e collabora per proteggerci e garantirci sicurezza, sicurezze e qualche certezza in più.
Auguro a quest’Associazione di trovare la formula giusta affinché aumenti la sicurezza percepita di tutti, avvolgendoci come un cappotto caldo, al netto della sicurezza relativa e delle disuguaglianze sociali, che rischiano di essere perpetrate vorticosamente se non si comprende che è necessaria un’inversione di rotta, verso l’accoglienza degli spazi, degli ambienti, oltre che verso una concretezza di intenti e di agiti comuni, quanto anche semplici ma chiari, precisi e indirizzati alla coesione, all’inclusione.
Davvero ricchi saremo se sapremo regalare vicinanza, ai giovani, agli anziani, a chi fa domande e a chi sa dare risposte, a chi si avvicina alla nostra casa, città, Associazione, per un breve percorso, per una maratona o per sempre, a tutti. Davvero ricchi saremo se sapremo partecipare davvero, ponendoci in ascolto, in aiuto. Motore e musa ispiratrice vorrei che fossero l’entusiasmo e la fiducia, con cui affrontare nuovi temi, nuove attività, costruendo nuovi dialoghi. Dialoghi sì, che uniscano e facciano sentire meno lontani, perché se è vero che ogni piccola realtà offre e sperimenta esempi diversi di cosa sia il Controllo del Vicinato, è altrettanto vero che lo scopo della nostra Associazione è quello di raccogliere tutte queste diversità, facendosi portatrice delle esperienze e delle realtà di ciascuno. Auguro quindi ad ACDV e a tutti i suoi componenti, di farsi sintesi, di farsi riassunto, di aprire le proprie mani e le proprie menti, unendo puntini e facendosi mappa per chi cerca notizie, per chi vuole sapere di noi e per chi vuole abbracciarci a tutti i livelli.
Occorre evitare di pensarsi come singolo, come unico portatore di verità o di strategia, abituandosi invece al confronto, alla condivisione, creando ponti. Infine auguro a tutti noi il dono e la scintilla della sensibilità, di farsi carico delle persone più fragili, bisognose, vulnerabili, così come delle persone che appaiono più sicure, più spavalde, che sembrano “non aver bisogno di nessuno” ma spesso sono quelle che hanno più bisogno, anche solo di un saluto dall’altra parte della strada o di un sorriso.
Che questo nuovo Inizio possa diventare occasione di sensibilizzazione sui temi in cui crediamo e di cui siamo promotori, regalandoci anche la buona vecchia “libertà” di incontrarsi e darsi una mano o una pacca sulla spalla.
Questo piccolo decalogo non è una lista e non è un elenco, bensì un decalogo di parole, che immagino come tanti piccoli sassolini da lanciare e raccogliere in ogni momento di questo nuovo Anno e per gli anni futuri.
Un decalogo che vorrei fungesse da motivazione ad un’azione congiunta che insieme portiamo e porteremo avanti, sempre capaci però di rivisitare il nostro operato, così da renderlo sempre più aderente alle comunità ed alla società in cui viviamo, in un ciclo che diventi spirale, cerchio aperto verso il passato, il presente ed il futuro.