
L’amministratore saggio
Presentare un libro è difficile, si rischia di scivolare nell’ovvio o di limitarsi a riassumerne il contenuto. Ho sempre pensato che una presentazione debba dire qualcosa in più di quanto il testo contenga, è quello che ho cercato di fare. Fornire al lettore gli strumenti necessari per entrare con gli occhi dell’autore e riuscire a leggere tra le righe quelle informazioni necessarie è il modo per continuare a scrivere nella vita di tutti i giorni quello che manca nel libro, diventando così “coautori”. La sfida alla base del libro, e che in qualche modo ne segna l’inizio, risale a una quindicina di anni fa quando scrissi una tesi dal titolo “CONDOMINIO (in)CIVILE: dal bene totale al bene comune. Per un’economia di mercato condominiale“. Nella tesi studiavo come il condominio possa essere inteso come il luogo privilegiato per incontri civili e civilizzanti. Nulla di sconvolgente se si pensa al condominio come un microcosmo, luogo ideale per studiare i rapporti umani ed il mercato.
La sorpresa è che alla fine si scopre che la microsocietà del condominio diventa metafora della macrosocietà dove viviamo tutti. Il problema è, ieri come oggi, che il condominio è luogo di litigi e “rese dei conti”. Allora la domanda è: che cosa si può fare per migliorare la situazione? Oppure dobbiamo dare per persa la partita?
Allo stesso tempo, è l’inizio di un nuovo percorso, cui la prima tappa è un Executive MBA, sempre presso SDA BOCCONI. L’obiettivo è scrivere un nuovo libro dove il campo di indagine non sia più solo la figura dell’amministratore ma l’organizzazione di una società che si occupa di gestione immobiliare, raccogliendo le nuove sfide e preparando il futuro, senza doverlo rincorrere.
Nel mezzo, non dimentichiamolo mai, ci sono i condomini, anch’essi chiamati a diventare saggi ed a lavorare per il bene comune che non sono solo i beni comuni che formano il condominio.
Nel libro L’amministratore saggio parlo di come la partita si possa vincere solo se il professionista al quale è affidata la gestione diventa “saggio”, lasciando ad altri le scelte più “tecniche”. In pratica, l’amministratore deve pensare ed agire abilmente all’interno di un sistema complesso come il condominio per il bene comune.
Nessuno prospererà, infatti, senza offrire un futuro migliore, senza vivere in armonia con gli altri, con la società e con sé stesso, senza perseguire il bene comune. Per provare a trasformare in “fatti” le idee della tesi ho seguito il Programma di Sviluppo Manageriale (PSM) presso la SDA BOCCONI. Alla fine del percorso, mi è stato chiesto di studiare come il mondo aziendale possa essere considerato una linfa vitale per quello condominiale. Ho ragionato come un manager, applicando tanto il metodo quanto la rigidità appresa in una Business School di fama mondiale.
Ecco, il libro è la fine di un percorso iniziato con il Master e terminato, per così dire, con il PSM. L’ambizione è quella di riabilitare un settore considerato la Cenerentola del mercato dando gli strumenti, tanto ai colleghi quanto ai condomini, di pensare sì con schemi nuovi ma rimanendo fedeli alla tradizione ed allo stesso tempo innovando.