

La Varese storica riaffiora nei lacerti di rizzata in cogoli del Ticino che emerge talvolta dagli asfalti, si intravede nei vecchi accessi alle corti dei rioni storici arricchiti dalle carraie in beola.
La peculiarità dell’uso di pietre locali o dell’area prealpina ci accompagna evocativa sotto i portici del corso Matteotti in un’alternanza di epoche e stili che vedono i serizzi, la pietra Luserna e le beole bianche e grigie dapprima poste in opera con misure e forme disuniformi, talvolta in tappeti regolari come in parte del Broletto, a volte a spinapesce.
La strada si colora di porfido rosso che prende la forma di lastre e di tozzetti o che compongono campiture di ventaglie code di pavone.
La Varese Nascosta racchiude anche tutte quelle piccole e grandi realtà che ci circondano ed essendo diventate abituali non siamo più in grado di cogliere se non ci costringiamo a soffermarci e guardarle. Oggi proponiamo un primo disvelamento.
Continuando a camminare, la Belle Époque ci parla attraverso le cementine, i seminati e le palladiane che si affacciano dagli anditi dei palazzi di fine Ottocento e fanno sognare le meravigliose pavimentazioni interne celate alla vista del passante che non può varcarne la soglia.
Gli anni dai Dieci ai Trenta del Novecento ci accompagnano sotto i portici del centro e raccontano di decorazioni Art Déco, del ritmo scandito fra pieni e vuoti, fra le ombre gettate da colonnati e pilastri e come queste si riflettono nel rincorrersi di disegni e specchiature.
Anche le pavimentazioni dei palazzi del decennio successivo seguono queste successioni ma con scansioni più rigide e razionali.
Gli anni Cinquanta si inframmezzano con le loro geometrie regolari, le grandi lastre di marmo, i tappeti a cornice semplice i colori omogenei, le palladiane e i decenni successivi si affacciano con tessere a mosaico e piastrelle ceramiche dai colori pastello.
Per arrivare ai giorni nostri, quando la strada torna protagonista con nuove pavimentazioni in pietra che diventano trama, utilizzate per scandire i luoghi, gli incroci, enfatizzando destinazione delle aree, attribuendo un valore non solo formale ed estetico ma anche di riconoscibilità d’uso.
I serizzi ghiandone, le beole e le rizzate multicolori di Palazzo Estense ci portano nel Settecento.
Benvenuti in Condominio – Copyright 2023. All Right Reserved | ACE Srls P.IVA 03575790120