
Il cane numero 2
Capita spesso che quando si prende un cane, nel giro di poco tempo si pensi di prenderne un secondo.
Le motivazioni possono essere molteplici ma quella che mi capita di sentire più spesso è: almeno si fanno compagnia durante la nostra assenza. Una volta modificata la routine giornaliera per la gestione del cane, l’arrivo del secondo non comporta più nessuno sforzo in questo senso e in un certo senso è vero, ma c’è un MA.
E’ vero che il cane è un animale sociale (ma non tutte le razze sono geneticamente propense alla presenza di un altro cane) ma è anche vero che la convivenza in un ambiente magari non idoneo o ristretto potrebbe sollevare grosse problematiche. Fino a che i cani sono cuccioli farli crescere sembra una buona idea, ma poi crescono e devono determinare il loro ruolo all’interno del nucleo famigliare e anche tra di loro. Capita più spesso di quanto si creda che una famiglia si trovi a vivere con i cani separati in casa perché incompatibili. Incompatibili a tal punto di aggredirsi l’un l’altro, comportando preoccupazione, intervento del veterinario nei casi più gravi, nonché cessione dell’animali a canili o altri privati nei casi ancora più gravi. Quando vengo chiamata per gestire l’acquisto o l’adozione del secondo cane (o del terzo o del quarto etc..) dico sempre ai miei clienti di essere pronti all’evenienza di doverli tener separati anche per lungo tempo, se non per sempre. Preferisco che sappiate che questo è un’ipotesi, non la regola, che può verificarsi anche dopo un percorso addestrato o tramite veterinario esperto in comportamento.