“Odissea 2023”… lì dovesi sceglie di vivere e pensare in modo sano
Quotidianamente ed inconsapevolmente si compiono azioni che impattano negativamente sul nostro
ambiente, prime fra tutte l’uso smodato delle auto causa dell’inquinamento atmosferico mondiale.
Motivazione che ha spinto in molti a preferire i trasporti pubblici o la bicicletta nello spostarsi da un
luogo ad un altro. Dal periodo post pandemia ad oggi si ha avuto un boom di acquisti del velocipede
inventato nell’ottocento e che oggi rappresenta il mezzo di trasporto green per eccellenza: la bicicletta.
Tale boom ha però evidenziato che in molti edifici non è contemplata un area adibita al parcheggio delle
biciclette favorendo, in tal modo, l’occupazione “anarchica” delle parti comuni.
Una norma specifica, in tal senso, non esiste occorre interpretare il codice civile in tema di occupazione degli spazi comuni con le proprie cose oppure riferirsi al regolamento condominiale. In ogni caso, prima regola da seguire è quella del rispetto tra vicini e della libertà del singolo, pertanto ogni stabile dovrebbe essere provvisto di quegli arredi urbani necessari alla sosta della bici senza creare impedimento a nessun condomino.
Questo mezzo green di spostamento può essere parcheggiato nel cortile, nel giardino, nell’ ingresso di uno stabile purchè la sosta non crei difficoltà e problemi agli altri inquilini in entrata e in uscita
dall’edificio, non modifichi la destinazione d’uso dello spazio comune, non limiti in alcun modo l’uso degli
altri condomini. Fatto salvo quanto statuito nel regolamento di condominio, l’atto sottoscritto da tutti i
condomini al momento dell’acquisto dell’immobile.
Oltre al regolamento, con delibera assembleare può decidersi di adibire una parte comune a spazio
riservato alle biciclette, ma solo con la maggioranza dei consensi. Consenso maggioritario che porterà
alla realizzazione di uno spazio dedicato come ad esempio il posizionamento di rastrelliere.
L’amministratore di condominio, in un unico caso, può rimuovere coattivamente una bicicletta quando
questa versi in uno stato di abbandono da molto tempo e lo stato di ossidazione è tale da risultare
inquinante per l’ambiente o di essere un pericolo per la salute altrui. Ma, prima di farlo, l’amministratore
comunicherà in bacheca, con largo anticipo, la rimozione coatta dei resti della bici, offrendo la
possibilità al proprietario del ciclo di rimuoverlo autonomamente. Inoltre, non è possibile parcheggiare le
biciclette nell’androne condominiale o in un sottoscala del palazzo perché trattasi di spazio adibito al
transito delle persone per accedere agli alloggi.
Di converso, per breve tempo può lasciarsi la bicicletta in vista di immediato utilizzo. Per queste motivazioni in assemblea può decidersi a maggioranza di installare delle rastrelliere a condizione che non siano di ostacolo al passaggio pedonale dei condomini, non alterino la destinazione comune o ne compromettano il diritto al pari uso. La spesa della posa della rastrelliera condominiale, poi, sarà ripartita tra tutti i condomini, anche coloro che non possiedono o fanno uso di biciclette, sulla base della tabella millesimale.
In conclusione, vivere in mondo green è uno state of mind, uno stato d’animo che non solo aiuta il pianeta quanto ci aiuta a vivere in modo sano inoltre l’uso del velocipede più anziano al mondo ci aiuta ad avere un legame stretto con la memoria, con la fugacità del tempo perché è il mezzo che ci lega all’infanzia.